S. Caterina di Bologna
1413-1463
Caterina Vigri (1413-1463) nacque da Benvenuta Mammolini e da Giovanni de' Vigri, patrizio ferrarese, dottore in legge e pubblico Lettore a Padova, lavorava al servizio del Niccolò III d'Este, signore di Ferrara.
Nel 1424, all'età di 11 anni, Caterina entrò alla corte estense come damigella di Margherita d'Este, figlia naturale di Niccolò III, ricevendo l'educazione prevista per le donne del tempo: musica, pittura, danza, poesia, diventando esperta nell'arte della miniatura e della copiatura.
Nel 1427 lasciò la corte estense e si unì ad un gruppo di donne laiche che facevano vita in comune, facendo riferimento alla spiritualità agostiniana verso cui propendeva il vescovo – secondo le intenzioni iniziali di Bernardina Sedazzari e alla luce del documento papale del 1419 – e quello francescano, come delibererà il consiglio marchionale nel 1426, in seguito all’incontro con frati dell’Osservanza del Convento di Santo Spirito.
Caterina, che entrò intorno al 1426, accolta da Lucia Mascaroni (“la nostra prima madre... che me mostrò lo modo de servire a Dio”) entrò in tale travaglio e con un gruppo di sorelle scelse, nel 1432, di professare la Regola di Santa Chiara, approvata da papa Innocenzo IV, dando inizio alla vita claustrale nel monastero del Corpus Domini dove rimase fino al vi rimase fino al 22 luglio 1456.
Memore della sua formazione, oltre alla preghiera e al servizio delle sorelle, Caterina miniò il suo libro di preghiera e altri codici, dipinse vari quadri di soggetto religioso, componendo anche alcune canzoni religiose che accompagnava con la giga (antico strumento a corde, una sorta di viola) che lei stessa suonava.
Donna intelligente e di buone letture, scrisse una meditazione detta delle Sette Armi Spirituali e il suo il Breviario. A lei, si attribuiscono anche i Dodici Giardini, il Rosarium, poema latino sulla vita di Gesù, e i Sermoni, le parole di Caterina alle sue sorelle, anche se l’autenticità critica di queste ultime è più problematica.
Nel 1456, su invito della cittadinanza e delle autorità civili e religiose, Caterina si recò a Bologna per fondarvi il monastero del Corpus Domini, di cui divenne abbadessa per i successivi sette anni, cioè fino alla morte, il 9 marzo 1463.
Caterina Vigri fu seppellita il giorno stesso, ma dopo diciotto giorni, a causa di un intenso profumo che il suo sepolcro emanava, fu dissotterrata. Cominciava a realizzarsi una parola interiore si era sentita dire: Et gloria eius in te videbitur (e la sua gloria si vedrà in te; cf Is 60,1). Nel 1475 si decise di esporre il corpo della badessa alla venerazione dei fedeli.
Fu canonizzata da Papa Clemente XI il 22 maggio 1712.
Festa liturgica il 9 maggio.
Caterina da Bologna, Le sette armi spirituali.
§ Giacomo Grassetti, Vita di S. Caterina da Bologna, Bologna 1634 (pp. 245-291 sono presenti le Sette Armi).
§ Franciscan Women: the Bibliography
§ Franciscan Women: an Encyclopedia
Caterina da Bologna, I dodici giardini, La Reverdie.